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venerdì 19 luglio 2013

Manomissione dei prezzi, assoggettamento dei salari e forme pervertite di sovranità sovranazionale

Shock economici indotti dai "Chicago Boys": Cile e Argentina, crisi e riforme macro-economiche, povertà, guerra e dislocazione economica, le medicine letali del fondo monetario internazionale: Rwanda, India, Vietnam, Russia, Yugoslavia ed Europa occidentale, forme pervertite di sovranità extra-nazionali.
 

Cile, 11 settembre 1973

Il colpo di stato in Cile si ha l'undici settembre del 1973. (Bisognerebbe poi studiare le tesi di Franceschetti per verificare la ricorrenza di date particolari, come l'undici settembre). Il presidente eletto, Salvador Allende, viene sostituito; la giunta militare guidata dal generale Augusto Pinochet s'insedia al potere. Poche settimane dopo il colpo di stato militare, Pinochet ordina l'aumento del prezzo del pane, da 11 a 40 escudos; un vigoroso, improvviso, aumento del 264%.

I "Chicago Boys" e il trattamento di shock economico
Questo trattamento di shock economico, imposto in Cile attraverso la dittatura militare, è stato progettato da un gruppo di economisti che si fanno chiamare: "Chicago Boys", discepoli di Milton Friedman, addestrati a Chicago, che pullulano nelle università di economia e soprattutto presso l'Institute of Economics of the Catholic University of Chile. Quell'undici settembre, dopo le bombe al palazzo presidenziale di La Moneda, il governo militare impone il coprifuoco per 72 ore. Quando le università riaprono, pochi giorni dopo, molti di quegli insegnanti, "Chicago-Boys" della Institute of Economics of the Catholic University of Chile, vengono nominati in posizioni chiave dei vari ministeri rimpastati dal governo militare.


Aumento dei prezzi, congelamento dei salari per allontanare spinte inflazionistiche
I prezzi alimentari salgono alle stelle, i salari e gli stipendi vengono congelati, per garantire la "stabilità economica" e per "allontanare le spinte inflazionistiche".
Attraverso la manomissione dei prezzi, con l'assoggettamento dei salari e degli stipendi, la vita delle persone è stata distrutta; l'economia di un'intera nazione viene destabilizzata. L'intero paese precipita in miseria. In meno di un anno, il prezzo del pane in Cile aumenta almeno 36 volte; l'85% della popolazione cilena viene spinta sotto la soglia della povertà.

Le crisi non sono spontanee, sono manipolate a vantaggio d'altri

Questi fatti dovrebbero toccare il cuore degli appassionati di economia, magari anche quella degli economisti, o quella dei giornalisti, criminali e ignoranti; perché gli eventi in economia, anche quelli della nostra economia, non sono naturali, sono pilotati; le crisi sono manipolate, e, ai primi sintomi di una crisi economica, uno dovrebbe subito cercare di indagare chi la sta determinando e perché.

Riforme macro-economiche, ampi processi di trasformazione politica e sociale

È già qui che bisognerebbe stare attenti ad un fatto elementare che sfugge sempre ai giornalisti bugiardi e ignoranti: le riforme macro-economiche non sono né "neutrali" né separate dai più ampi processi di trasformazione politica e sociale. Andate a vedere l'interpretazione cilena, post 11/9/73, del cosiddetto "libero-mercato" e del così bene organizzato strumento della "repressione economica." Sono fatti che aiutano a capire quello che accade oggi in Italia e in Europa.

Argentina, copia-carbone del colpo di stato CIA in Cile
Un paio d'anni dopo la tragica repressione economica della popolazione cilena, in Argentina, si ha un altro colpo di stato. Decine di migliaia di persone vengono arrestate e assassinate. La presa di possesso del governo in Argentina è la copia carbone del colpo di stato architettato dalla cosiddetta CIA in Cile. (Gli elementi dell'agenzia cosiddetta CIA sono, da quando l'agenzia è stata ufficialmente istituita, in giro per il mondo a creare disordini, destabilizzazioni, attentati dinamitardi, turbative elettorali, insurrezioni, colpi di stato, e via così, nell'interesse di alcune corporazioni multinazionali: quali?)

Oltre la repressione economica, i massacri e le violazioni dei diritti civili, vengono imposte le riforme del cosiddetto "libero-mercato", questa volta, sotto la supervisione dei creditori di New York.

Povertà, guerra, dislocazione economica = globalizzazione.

L'esperienza dei "Chicago Boys" in Cile e in Argentina, le medicine forti imposte ad economie autosufficienti per demolirle, è un esercizio che poi viene ripetuto altrove, nazione dopo nazione.

La medicina letale del Fondo Monetario Internazionale
Le letali prescrizioni economiche del IMF, il Fondo Monetario Internazionale senza fondo, imposte con il pretesto del "programma di aggiustamenti strutturali" (“structural adjustment program”), espressione con la quale molti imbecilli italiani si riempiono la bocca in televisione e sulla stampa in questi mesi, sono ripetute in più di 150 paesi in via di sviluppo. La medicina del Fondo Monetario Internazionale, dopo i primi lavori in Cile, Argentina e Perù, nutrendosi inesorabilmente di povertà, guerra e di dislocazione economica, produce quegli ampi processi di trasformazione politica e sociale che vengono ripetuti continuamente dai burattini al potere, come fossero elementi di un "nuovo ordine mondiale".

Privatizzazioni: economie nazionali all'asta
Durante questo processo, maggior parte dei regimi militari in America Latina vengono trasformati dagli stessi poteri in regimi cosiddetti "democratici" ai quali si affida il compito raccapricciante di mettere all'asta le economie nazionali in conseguenza dei programmi di privatizzazione patrocinati dalla Banca Mondiale.

Perù
: terapia d'urto dello shock economico
Nel periodo delle elezioni in Perù del 1990, l'economia nazionale è in crisi. Il governo populista uscente di Alan Garcia viene messo nella "black list" del IMF. Il 28 luglio del 1990 Alberto Fujimori diventa il nuovo presidente. Solo pochi giorni dopo, si ha la terapia d'urto dello shock economico. Il prezzo del combustibile cresce 31 volte e prezzo del pane sale almeno dodici volte nello spazio di un singolo giorno. Il Fondo Monetario Internazionale, IMF, è costantemente in consultazione con la tesoreria statunitense ed entrambi lavorano dietro le quinte. Le riforme, imposte in nome della cosiddetta"democrazia", sono molto più devastanti delle terapie adottate in Cile ed Argentina, nel pugno della dominazione militare.  

Rwanda: contadini, siate più competitivi.
Tra gli anni 1980 e 1990, il Rwanda è uno stato povero, ma ha raggiunto l'autosufficienza nella produzione alimentare. Dal 1990 in poi, l'economia nazionale del Rwanda viene distrutta; la sua vibrante agricoltura viene destabilizzata; il fondo senza fondo dell' IMF domanda l'apertura del mercato interno al "dumping" delle sovrapproduzioni di grano dell'Europa e degli Stati Uniti. Lo scopo dichiarato è quello di incoraggiare i contadini del Rwanda a diventare più competitivi.

L'indagine di Michel Chossudovsky, dal 1992 al 1995, su India, Bangladesh, Vietnam, Kenia, Marocco, Nigeria, Egitto e Filippine, rivela lo stesso modello d'interferenza, di manipolazione economica e politica, degli enti nominati di sopra che sono basati a Washington.

India e Vietnam, dov'è finito il riso?
In India, per conseguenza diretta delle medicine forti del IMF, milioni di persone sono messe alla fame. In Vietnam, una delle economie fra le maggiori produttrici di riso, si hanno carestie a livello locale che derivano direttamente dalla liberalizzazione dei prezzi e dalla deregolamentazione del mercato del grano.

Gorbachev, investitore in USA e divo delle televisioni occidentali in URSS.

Quando si decide di interrompere la tragica frode della cosiddetta "guerra fredda" e si abbatte il muro di Berlino (che non è "crollato", come dicono i ripetitori di luoghi comuni), pare a tutta la stampa occidentale che "finalmente si potrà vivere in pace" e che "finalmente si aprono nuovi promettenti mercati di sbocco all'Est". Gorbachev, grande associato dei capitalisti in occidente, e grande possidente di beni patrimoniali negli USA, divenuto subito un divo per l'industria dell'informazione occidentale, applica diligentemente, puntigliosamente ed immediatamente tutte le indicazioni dell'elenco della spesa suggerite da IMF, dalla stampa occidentale e dagli economisti americani più sponsorizzati; e cioè:


1) Immediata liberalizzazione dei prezzi,
2) privatizzazione subitanea di tutta l'industria più rilevante,
3) investimenti statali nell'industria pesante e automobilistica, che è legata alle vendite dei prodotti petroliferi.

Anche in questo caso, le riforme del IMF sono letali. Dal 1992 in poi, tutti gli stati della precedente Unione Sovietica, da quelli baltici fino alla Siberia orientale, si ritrovano in povertà; gli stati dell'Europa dell'Est vanno in miseria; si hanno carestie in alcune regioni rurali e alla prima occasione utile di libere votazioni, come avviene in Polonia, i cittadini votano subito comunista. Le promesse teoriche di democrazia servono ad introdurre riforme economiche "a strozzo" che demoliscono i sistemi economici e li demoliscono in poco tempo, soprattutto quando sono già stremati da anni di economia gestita dalle varie forme di "capitalismo di Stato", cosiddette "comuniste".

Yugoslavia: bancarotta indotta

In Yugoslavia si attua subito un programma di bancarotte indotte, escogitato dagli economisti della Banca Mondiale. Tra il 1989 e il 90, 1100 imprese industriali vengono chiuse e più di 614.000 lavoratori di quelle industrie vengono messi in mezzo alla strada. Questo è solo l'inizio di un periodo di demolizione della federazione iugoslava.

Espansione della povertà su scala mondiale
Dal 1997, il mondo è molto cambiato. La povertà, che si cerca di ottenere attraverso quelle tecniche di finanziamento a strozzo, condizionato da riforme fiscali oppressive e da manipolazione dei prezzi e congelamento dei salari, si distribuisce e si espande su tutto il pianeta; essa affligge oggi anche l'Europa occidentale e il Nord America. Nel frattempo, le "sovranità" nazionali, che anche fino a ieri erano governate e pilotate indirettamente da burattinai invisibili al pubblico della stampa e della televisione, vengono scalzate per dar luogo ad altre forme pervertite di sovranità formale sovranazionale.

I diritti civili e le libertà individuali, che venivano anche prima tranquillamente calpestati, oggi vengono abrogati anche in senso formale. Tutto ciò è intimamente collegato alle guerre che stiamo mantenendo.

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