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mercoledì 31 luglio 2013

Difendere i forti dai deboli: rapporto fra guerre e crisi finanziaria dinamica

Militari di Stati Uniti e Regno Unito invadono l'Afganistan nel 2001 e l'Iraq nel 2003 (nonostante che per ammissione dello stesso burattino G.W. Bush non avessero nulla a che fare con gli attentati del terrorismo artificiale dell'undici settembre, nonostante che, per ammissione dello stesso burattino G. W. Bush, non disponessero di nessun'arma di distruzione di massa), ammazzano migliaia di vittime innocenti e distruggono le infrastrutture pubbliche. Guerra e globalizzazione mano nella mano.




Dopo 13 anni di sanzioni economiche, la guerra dà il colpo di grazia alla popolazione dell'Iraq. Globalizzazione e guerra vanno mano nella mano. L'Iraq possiede l'11% di ciò che si stima siano le riserve mondiali di petrolio e l'area confinante, la regione medio orientale centro asiatica che va dalla punta della penisola araba fino al mar Caspio, comprende un altro 70% circa, delle riserve petrolifere e dei giacimenti di gas naturale del pianeta. In seguito all'invasione, l'economia irachena è sotto la giurisdizione delle forze militari d'occupazione, guidate dal generale Jay Gardner, ora in pensione, che è anche stato presidente di una delle maggiori imprese di produzione di armamenti americane.

Da ciò deriva subito che:

a) In collegamento con l'amministrazione statunitense e il Club di Parigi dei creditori ufficiali, il FMI e la Banca Mondiale sono in procinto di svolgere un ruolo chiave nella ricostruzione dell'Iraq del dopoguerra;

b) il dollaro americano viene imposto all'Iraq come moneta a corso forzoso, in un regime simile a quello imposto alla Bosnia-Herzegovina sotto l'accordo Dayton del 1995 (la cui guerra è stata a sua volta creata artificialmente da CIA e associati usando il pretesto del terrorismo artificiale denominato Al Qaeda);

c) in cambio dei privilegi che derivano dai punti "a" e "b", le estese riserve petrolifere irachene sono prese in consegna dalle compagnie petrolifere anglo-americane. La spirale del debito estero dell'Iraq è il pretesto per il suo saccheggio economico su cui si ha la supervisione ufficiale di IMF e Banca Mondiale, per dare un'immagine di legalità e di legittimità dell'operazione.

d) La macchina da guerra anglo-americana dispiega la sua influenza in un'area che si estende dal Mediterraneo fino ai confini occidentali della Cina "comunista".

Guerre di conquista e crisi economica mondiale
L'assalto furioso guidato dagli Stati Uniti d'America al medio oriente ha un impatto diretto sulla crisi economica del pianeta dominato. Le risorse economiche degli Stati Uniti sono state riconvertite verso il finanziamento del complesso industriale militare e rinforzando le spese per la sicurezza interna a scapito del finanziamento di programmi sociali tanto necessari, che sono stati ridotti all'osso.

Tra le tante pazzie che sono state dispensate dai vertici degli stati coinvolti nella tragica farsa dell'undici settembre del 2001, attraverso una massiccia campagna propagandistica, la traballante legittimità del cosiddetto sistema del cosiddetto "libero mercato globale" viene rinforzata, aprendo le porte ad una nuova ondata di deregolamentazioni e privatizzazioni subitanee, con il risultato che le corporazioni, private e straniere, si prendono in gestione tutti i pubblici servizi e le infrastrutture statali (inclusi: sanità, elettricità, acqua e sistema dei trasporti).

e) Nel frattempo, negli Stati Uniti d'America, in Canada, nel Regno Unito e in gran parte degli stati dell'Europa occidentale, il quadro normativo, il sistema legale degli Stati e delle società europee, è stato completamente revisionato. Annullati i principi di legalità, le fondamenta di un apparato statale autoritario emerge con pochissima, quasi nulla, resistenza organizzata da parte della società civile.

f) Il potere delle corporazioni si concentra, le economie nazionali collassano, la disoccupazione aumenta in tutto il mondo occidentale, il mercato finanziario è in confusione, sommosse, carestie (Africa sub-Sahariana, Asia meridionale, e parte di America Latina), guerre civili fermentano in molti stati vicini e il sistema di tutela del cosiddetto "stato sociale" viene smantellato negli stati dell'Europa occidentale. 


Dopo aver compreso che la tragica farsa dell'undici settembre (la quale ha prodotto la demolizione controllata di tre grattacieli, la strage di più di tremila innocenti ammazzati e polverizzati con il resto delle macerie) serve solo a pretesto per l'eccidio delle guerre in medio oriente, non basta dire: "cazzi degli americani"; per cercare di salvarsi, bisogna sforzarsi di indagare più a fondo. È stato un lavoro fatto dall'interno, chiaro. Ma per che motivo? E in che modo questa messa in scena influisce sulle nostre vite?

La prima conseguenza, il giorno dopo, il dodici settembre, è la decisione d'invadere l'Afganistan. Organizzare una invasione del genere non è lavoro di una settimana; la guerra era pronta già da qualche anno; si trattava solo di fare le cose alle scadenze prefissate. Lo stesso giorno, e nei giorni successivi, sulla stampa, anche sulla stampa italiana, i due burattini della casa bianca di quel momento, Cheney e Bush, rilasciano dichiarazioni esplicite circa un prossimo stato di guerra alla quale la coalizione degli alleati (volontari e non) avrebbe dovuto partecipare e che sarebbe durato cento anni, almeno. Gli stati da aggredire sono:

Afghanistan,
Iraq,
Libano,
Siria,
Iran,

gli stati che, secondo il ridicolo racconto proposto dalla versione data in pasto alla stampa ufficiale, ospitano i terroristi criminali più attivi e più assetati di sangue. Si tratta in realtà di una guerra fatta con armi fantascientifiche contro pastori di capre e beduini senza cammelli, che vengono ammazzati a migliaia.

E il motivo?

La prima ragione è quella più ovvia: il petrolio; si ammazza per rapinare le risorse petrolifere, quella parte di risorse che forse non avevano ancora preso, visto che da sempre il petrolio spillato dal medio oriente, e dalla Russia, e dal Sud America, viene estratto, raffinato e distribuito solo da imprese occidentali, i conglomerati dell'industria petrolifera anglo-americana. 

Vale la pena di notare che anche Gaza (che legalmente appartiene alla Palestina) ha dei vasti giacimenti di gas. C'è poi da ricordare che alcuni attori della finanza internazionale sono anche in posizione chiave negli apparato politico israeliano, come per esempio, Stanley Fischer è stato vice presidente della divisione "economie in via di sviluppo" della Banca Mondiale, poi è stato primo vice direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (IMF), poi vice presidente alla Citigroup ed infine governatore della Bank of Israel, dove rimane fino al prossimo infarto. Questi attori di grosso calibro hanno uffici a Wall Street, e determinano i fatti che ci riguardano, con collaborazione di grandissima parte di noi.


I soggetti criminali interessati da questa indagine sono
:

a) Gli agglomerati petroliferi anglo-americani (BP, British Petroleum è fusa con le american oil company); Total Fina El e il conglomerato russo.

b) I complessi dell'industria militare, gli appaltatori più importanti della cosiddetta "difesa":

Lockheed Martin Corporation (LMT),
The Boeing Company (BA),
Northrop Grumann
General Dynamics Corporation (GD),
Raytheon
British Aerospace;

c) conglomerati bio-tecnici, che posseggono i "diritti" sulle "proprietà intellettuali" sulla ricerca e produzione generica strategica; gli OGM sono una parte di questo sistema ma anche la produzione di batteri, virus, veleni, gas, pesticidi, diserbanti, defoglianti e altri agenti tossici per la guerra biologica e chimica;

d) le compagnie di punta dell'industria dell'informazione, dell'intrattenimento e della comunicazione, che hanno la stessa, identica, disposizione alla trivialità, sia che si tratti di fuorviare sui fatti che riguardano l'economia politica e la scienza delle finanze,  sia quando si tratta di alienare le verità sulle guerre nelle quali siamo tutti coinvolti in Medio Oriente. 
 
e) Le corporazioni finanziarie di Wall Street che finanziano tutti i soggetti contrapposti in guerra e ingrassano indebitando vincitori e vinti, oltre che sviluppando prodotti finanziari privi di valore come i "derivati". Esattamente come gli assassini sono presentati come vittime a Gaza, così le banche d'affari multinazionali sembrano le vittime della speculazione finanziaria; in realtà i risparmi e la ricchezza prodotta dal mondo economico produttivo sono stati indebitamente sottratti ai legittimi possessori, con le tecniche fraudolente dei cosiddetti "strumenti finanziari derivati".


Le crisi non sono il risultato di movimenti o eventi spontanei

Le crisi sono la conseguenza della manipolazione finanziaria che si permette con la deregolamentazione del sistema finanziario, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la quale si accentua maggiormente in America dall'introduzione del financial services modernization act, del 1999; l'economia finanziaria ha la capacità di far fallire l'economia reale, paralizzando le catene del credito...

la speculazione finanziaria e valutaria produce variazioni verso l'alto e verso il basso senza necessariamente comprare o vendere, basta far circolare la giusta disinformazione in ambito finanziario; dietro questo processo ci sono interessi potenti che hanno i mezzi per prevedere e determinare gli eventi.

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